Timestealer
Data: Martedì 10 marzo 2009
Argomento: Narrativa


Un racconto di Steve Stanton

Timestealer

Di Steve Stanton

Non si sa mai quale sarà un prodotto di successo al giorno d'oggi. Ed è un vero e proprio cruccio per un timestealer professionista come me. Ti puoi studiare i profili culturali, analizzare le tendenze di mercato o puoi assumerti a contratto uno sciamano della pubblicità, e nonostante tutto ritrovarti con una sequenza mediocre. Non c'è alcuna garanzia e non ci sono spiegazioni. Non si può conoscere a priori chi là fuori sia in possesso del tempo più prezioso.

Ai vecchi tempi non era così. Avevamo tutti quei piaceri di seconda mano da fornire, con tutti quegli utenti mai sazi di nuove esperienze. Gli atleti possedevano del tempo di gran pregio e facilmente vendibile, con paracadutisti e rocciatori in cima alla classifica. Hai mai scivolato a velocità folle lungo le pareti luccicanti di un crepaccio? Questa era una delle miei migliori a quei tempi. Mai corso a Pamplone, nell'Encierro, fuggendo l'assalto dei tori? O combattuto contro un anaconda nella foresta pluviale amazzonica? Quelle sì che erano delle vere hit di vendita in quei giorni.
Per non parlare della pornografia, con emozioni estreme senza rischi di contagio. Feci un numero impressionante di sincronizzazioni squallide durante il mio tirocinio —qualsiasi cosa pur di raggiungere il mio grado— e non avete idea di che lavoro lungo e faticoso sia stato. Un obiettivo facile e scontato erano le prostitute, ma se solo sapeste quello che frulla nelle loro teste, questo sarebbe sufficiente per convertirvi alla castità indotta dalla noia più estrema. Il pasto per i piccoli, la biancheria da lavare, e se poi 'sto tizio ci lasciasse le penne sopra di me per un infarto o qualcosa del genere? Come riescano alcune di loro a recitare così bene la parte va oltre la mia comprensione. Nella maggior parte dei casi non valgono nemmeno il tempo usato per sottrarre la sequenza. Anche per il porno più banale, devi essere un vero e proprio invasato.
E dopo aver dato a Cesare ciò che è di Cesare, come dimenticare a di dare a Dio ciò che è di Dio? E allora rievochiamo le sequenze dei vecchi vangeli. Vi ricordate Charismania? Lei a capo di una folla di migliaia, circondata da un mare di mani giunte in preghiera, lo spirito glorioso fluttuante sopra le acque, che faceva breccia nei cuori, e parlava attraverso le vostre labbra — fu il mio primo milione di pezzi venduti, la vendita che confermò la mia reputazione di timestealer par excellence. Quelli sì erano bei tempi.

Il pubblico è oramai giustamente sazio. Qualsiasi atto umano concepibile è ormai stato registrato. Ed un quantitativo di tempo sufficiente per coprire un tempo lungo fino al pleistocene è stato trafugato. Non è più possible impressionare un utente moderno e sofisticato, apportando qualcosa di nuovo nella sua vasta esperienza. Ha già vinto i campionati mondiali di baseball ed è già stato eletto presidente degli Stati Uniti d'America. Ha già fluttuato nello spazio e contemporaneamente si è portato a letto una sosia di Marilyn. Cos'altro può aggiungere a tutto ciò un timestealer?

"Concentratevi sulla tecnica" suggerisco oggi ai miei studenti migliori. "Trafugare il tempo è un'arte, l'ultima frontiera dello svago. Siamo professionisti intelligenti, che rubano per utenti intelligenti, e non è quello che riveliamo, ma quello che lasciamo intendere che conta." L'esperienza umana grezza è solo la base sopra la quale costruire, da uno sfondo di poche armoniche fino ad una sinfonia perfetta. Un timestealer, applicando una buona tecnica, può far sembrare Librarian at Rest un vero bestseller. "Quali pensieri segreti si celano dietro quegli occhi cordiali? Quale esotica immaginazione? Potete addirittura esplorare i vari livelli del subconscio, se riuscite ad essere in sintonia: è necessario utilizzare qualsiasi stratagemma tecnologico." In questo momento sto lavorando su di una sequenza di superconscio di nuova generazione. L'utente esigente di oggi...

Cosa stavo dicendo? Ah! Hai mai visto la mia sequenza dell'Eroe? Qualche volta ci si imbatte in un classico come questo senza nemmeno accorgersene per un istante. Ero nella mia unità mobile quel giorno, e stavo setacciando le strade in cerca di qualsiasi cosa di inusitato che mi aiutasse a raggiungere la mia quota, quando giunsi di fronte ad un edificio in fiamme, una palazzina di mattoncini a due piani dalla cui porta principale uscivano crepitanti lingue di fuoco e un fumo denso che avviluppava lo stabile fino a sotto i cornicioni. L'edificio risucchiava aria con un percettibile vuuff, avido di ossigeno come una stufa a legna surriscaldata. Nel frattempo una folla si era radunata intorno, mentre i pompieri cercavano di impedire ai genitori di entrare. Si potevano chiaramente udire le urla dei bambini provenire da una finestra al piano superiore.

Attivai a quel punto il mio sistema e iniziai una scansione visuale degli astanti. Stavo cercando una configurazione emotiva precisa, quel tipo di base orrida e cruenta che qualche volta si può ritrovare in un pubblico decadente — una stupida sequenza pubblicitaria usa e getta, perfetta per un certo tipo di periodici. Notai un giovane uomo totalmente assorto ad osservare la scena, il volto impietrito dalla tensione. Pensai pertanto di aver trovato un ottimo obiettivo. Lo sondai e scovai in lui un forte contenuto emotivo. Lo ingaggiai a pieno livello cerebrale ed iniziai ad amplificare i miei filtri. Orrore, panico—un segnale travolgente. Misi a fuoco la visuale per correggere il suo leggero astigmatismo e ampliai al massimo le sensazioni olfattive del fumo. Per dare un tocco artistico, stimolai l'azione di amigdala e ippocampo, attenuando invece le cognizioni verbali, che sembravano incatenate in un circolo vizioso, quasi fossero in preda a forze soprannaturali. Mi sincronizzai e inizia la sequenza di bypass.

Io/noi eravamo lì, odorando il fumo dal caldo fetore acido, sentendo le grida dei ragazzini che da sopra le chiacchiere della folla s'insinuavano celandosi negli anfratti della mente per poi riemergere con tracotanza ad un livello cosciente, rimbalzando avanti e indietro come un tam tam, come una lente di ingrandimento che continuasse a rifocalizzarsi avanti e indietro su di una scena troppo raccapricciante per essere sopportata. Io/noi non potevamo digerire la realtà, la tortura di quegli innocenti.

Qualcosa s'incrinò—questo è il modo con cui lo descrivo oggigiorno. Un totale riordino dei concetti. Dal completo caos derivò una solida determinazione e dall'orrore una cupa risolutezza. Io/noi ci addentrammo nel corridoio, su lungo la tromba delle scale annerita, accecati dal fumo e trafelati, ma mai assaliti dal timore della morte. Io/noi eravamo invincibili, sovrumani. Io/noi seguimmo le urla, sfondammo le porte in fiamme, e ci trascinammo sulla moquette fumante. Due ragazzini sotto il letto e un bimbo svenuto in una culla. Io/noi li raccogliemmo come due sacchi della lavanderia, li avvolgemmo con delle coperte e li sollevammo. A quel punto io/noi notammo il dolore, i capogiri e la debolezza. Fumo e bile mi/ci causarono conati e inciampammo in avanti.

Hai vissuto la sequenza; conosci la singolare dissolvenza temporale della fuga dell'eroe. Perfino ora, col senno di poi, mi chiedo come abbia potuto mantenere un acume tale da segnalare al computer il tempo supplementare. Gli avvoltoi legali fanno in fretta a criticare tale azione, com'è nei loro diritti, ma un utente scrupoloso comprende la ragione per cui con Eroe ho dovuto usare il tempo supplementare. Dovevo ottenerla tutta la sequenza, fosse richiesta una ratifica legale o meno. Fui lì personalmente, e soffrii la versione integrale; non venite ad insegnarmi il mio lavoro!

Mani e piedi dell'eroe rimasero perennemente mutilate, il volto sfigurato, i polmoni anneriti e cauterizzati. I bambini furono sottoposti a trattamenti ospedalieri per inalazione da fumo e successivamente dimessi. I genitori si convertirono al cristianesimo. Passato del tempo l'eroe disse ai giornalisti di non ricordarsi una sola cosa di ciò che accadde. E come avrebbe potuto? — Gli rubai io l'intero episodio. Mandai all'eroe una prestampa, offrendogli il dieci per cento dei ricavati come liquidazione in modo da evitare il tribunale per quel pezzo di tempo rubatogli. (nell'edizione finale la sequenza fu lasciata a sette minuti e qualcosa, come si sa). Ed oggi egli è un uomo ricco.

Una delle domande che sovente mi vengono poste è se in qualche modo io abbia influenzato l'eroe nella scelta di intraprendere il suo coraggioso salvataggio e se con la mia sincronizzazione e la sottrazione dell'attività cerebrale in qualche modo abbia indotto la produzione della sequenza. Come si sa tutto ciò è assurdo. Quella del timestealer è un'attività passiva, silenziosa e che non lascia traccia. Nessuno ha mai tentato una comunicazione bidirezionale, se non in un laboratorio e i risultati non sono certo degni di pubblicazione —né più né meno che una conversazione telefonica. L'eroe si sarebbe gettato comunque tra le fiamme, con o senza di me, e deve ringraziare il cielo e le stelle se...

...cosa stavo dicendo? Dunque, affrontiamo la questione etica. Prima di tutto ditemi chi in realtà non potrebbe fare a meno di cinque minuti dei propri processi mentali. Le persone normalmente ne sprecano molti di più aspettando un mezzo pubblico, oppure meditando seduti sulla tazza del WC. Alcuni individui sono talmente impasticcati da tralasciare funzioni cerebrali più elevate per la maggior parte del giorno. Una cultura senza rispetto del tempo si può ben permettere di cederne una frazione senza importanza ad un timestealers come me. Se solo Dio avesse voluto mantenere privati i nostri pensieri ed i nostri sentimenti non avrebbe permesso alla tecnologia a scansione di svilupparsi— e non sto cercando di fare una battuta. Ho visto fin troppe cose per negare completamente la Sua esistenza. Vi confesserò la più subdola delle esperienze e lascio a voi ogni giudizio. Vi ricordate della Sposa Vergine? Ora, questa giovane donna potrebbe anche avere delle buone ragioni per lamentarsi. Quei cruciali quattro minuti e cinquantacinque secondi potrebbero essere di enorme importanza sentimentale—anche se come uomo non posso capire fino a che punto— ma ora cercate di comprendere la gratificazione indiretta che attraverso di lei milioni hanno potuto assaporare, uomini o donne, vergini o meno. Ella ha contribuito al gestalt sociale, influenzando così il milieu contemporaneo. E la sequenza è sempre acquistabile, sono sicuro che ora è disponibile di comune mercato. In ogni caso...

Accidenti, è sconcertante. Cosa stavo dicendo? Qualità è la parola d'ordine al giorno d'oggi. Un prodotto di alta qualità sopravvive le mode. Non è certo scolpito da qualche parte su marmo che il mercato commerciale non accetterà la sottigliezza dell'espressione artistica. Qualsiasi timestealer può acquisire padronanza dell'accuratezza tecnica, e molti possono apprendere come stravolgere le regole con buoni risultati, ma solo i migliori allievi sono in grado si mostrare quella scintilla di originalità, quell'amore di forma e contenuti richiesto per una sequenza di culto. Gli altri seguiranno le mode del momento, fornendo materiale adeguato per quei periodici e forse riusciranno ad entrare nelle hit parade con estremo impegno e un po' di fortuna. E nessuno sarà al sicuro dai loro flash. Quando la merce acquisterà valore, scenderanno su tutti i produttori del mondo come orde di animali affamati. Quando un nuovo papa verrà eletto, sciameranno come mosche in cerca della marmellata. Ho seguito le tendenze per la maggior parte della mia carriera, pertanto non fraintendete le mie critiche. Sto solo cercando di spiegare che ad un certo punto la ricerca delle novità giungerà ad una conclusione, da qualche parte, ad un certo punto.

Alcuni utenti, comodamente dal Mare Tranquillitatis hanno osservato la Terra librarsi dolcemente sopra le asperità del suolo lunare. Altri utenti hanno danzato al ritmo di tamburi tribali sulle piane africane illuminate da falò. Altri ancora hanno preso a prestito il cervello di uno scienziato di fisica subatomica per analizzare i primi nanosecondi della creazione, quando l'universo stesso era non più grande di un atomo di idrogeno. Eppure nonostante tutti questi anni, la ricerca dimostra che non c'è alcuna tendenza al rallentamento; i periodici ne sono ancora assettati e il pubblico ingerisce di tutto, critico, esigente e ora l'attenzione sembra essersi spostata sugli stessi timestealer. Qualche volta mi auguro che...

Cosa stavo dicendo...?

***END***

Titolo originale, Timestealer, trad. Italiana Massimo Giraldo

Steve Stanton vive nell'Ontario in Canada. Attualmente ricopre la carica di tesoriere dell'associazione della SF canadese.






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