Wolverine - Snikt!
Data: Giovedì 27 maggio 2004
Argomento: Comics


Tsutomu Nihei - Marvel 1-5 - recensione di Danilo Santoni

Con questa miniserie la Marvel affida uno dei suoi X-Men più gelidi, Wolverine, ad uno degli illustratori giapponesi più statici, Nihei, il risultato appare in cinque fascicoli poi raccolti in volume.

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Nihei è famoso nel mondo per Blame! e per Noise, due opere claustrofobiche quasi esclusivamente prive di trama dalle splendide tavole sospese tra sogno ed incubo e che mostrano architetture fantastiche. Il suo contributo al personaggio di Wolverine non si distacca molto dalle caratteristiche della sua produzione. Abbiamo anche qui un mondo sotterraneo ed angosciante, cunicoli e livelli di un labirinto mentale ed esistenziale, doppiato in questo caso dal covo del nemico mutante, un covo viscerale ed oscuro. Opposto a questi due mondi chiusi c'è l'esterno contaminato e letale che appare ancora più oscuro ed opprimente degli interni. Un mondo nebbioso e senza panorami, dagli scorci indistinti e rossastri.

Solo le ultime tavole, quelle successive alla distruzione della minaccia, hanno degli esterni luminosi con un cielo azzurro che sa di cartolina.

Non c'è niente di nuovo, ma quello che c'è è Nihei allo stato puro e è a colori ed è visivamente bello, veramente.

E poi c'è la storia e qui il discorso si ribalta. Raccontiamola tutta (chi teme per gli spoiler, vada diritto in fondo).

Logan (Wolverine) mentre si aggira per New York viene avvicinato da una ragazza che gli chiede aiuto, lo tocca e lo trasporta attraverso un tunnel temporale nella sua realtà, la terra del 2058. Durante il trasferimento i due perdono il contatto e mentre la ragazza torna alla base, Logan si ritrova in una landa abbandonata e viene attaccato da un mostro che sembra rigenerarsi continuamente. Un essere metallico gli spiegherà che lo ucciderà soltanto colpendolo nell'orb-core. Nel frattempo Una compagna della ragazza che l'ha trasportato in questo livello temporale lo ritrova proprio nel momento in cui distrugge il mostro, ma ferito sviene.

Trasportato nei sotterranei dove vivono le compagne (sembra che vi siano solo donne) della ragazza, che si chiama Fusa, Logan, grazie alle sue caratteristiche di rigenerazione, si riprende e riceve le prime informazioni: si trova sempre sulla terra, ma nel futuro e 11 anni dopo che un un organismo mutante, il Mandate, ha preso il controllo del pianeta e minaccia di distruggere definitivamente la razza umana. L'unica difesa per gli umani è un gigantesco robot di nome Colonel che ha montato sul braccio sinistro un'arma che è l'unica efficace ad abbattere i Mandate. I proiettili comunque stanno finendo e i superstiti non possiedono più le capacità tecnologiche per costruirne di nuovi. Nel frattempo la ragazza che ha salvato Logan si sente male in quanto nell'esterno è rimasta contaminata, da lei scaturirà un mandate che cercherà di impadronirsi del rifugio ma anche se riesce a sfuggire a Colonel non riuscirà ad evitare che Wolverine l'abbatta.

Fusa spiegherà allora che il Mandate è un batterio mutato che era stato generato con lo scopo di risolvere il problema dei rifiuti e dell'inquinamento. Un microorganismo che doveva decomporre i materiali tossici senza arrecare danno a forme di vita più complesse. Il problema che gli scienziati si trovarono ad affrontare fu come contenere questo nuovo batterio e sintetizzarono un orb-like organico, una sfera. Ma la cosa sfuggì di mano, il Mandate divenne senziente e si diffuse, mostrando, non solo la capacità di decomporre materiale tossico, ma anche quella di mangiare carne. I mostri, comunque non avevano capacità di replicarsi, ad eccezione del primo esemplare, il Primogenitor, che riusciva a generare nuovi orb-like, divenendo una specie di regina madre. L'orb-like usava un processo di sintesi di soluzione enzimatica per creare e mantenere il proprio corpo e ciò gli permetteva di (ri)crearsi. Solo colpendo questa specie di cuore centrale era possibile distruggere il Mandate.

Fusa si era rivolta a Logan perchè l'unica cosa che poteva distruggere il Mandate era l'adamantium, il metallo speciale con cui sono fatte le giunture e gli artigli di Wolverine (ed è il metallo con cui è fatto il riparo degli umani e con cui sono costruiti i proiettili di Colonel). Il progetto è di attaccare il covo del Primogenitor per ucciderlo e distruggere così tutta la catena di riproduzione del microorganismo.

L'attacco naturalmente ha successo, grazie soprattutto al sacrificio di Colonel che apre la strada al colpo decisivo di Wolverine, il mondo sarà libero e Wolverine tornerà alla sua New York.

La trama, come si vede, brilla per la sua originalità inesistente: un misto di Terminator e Alien, condito con mille altri piccoli particolari rubati alla fantascienza degli anni d'oro e sotto questo aspetto non credo ci sia nessuno che se la senta di consigliarne l'acquisto. Ma, trattandosi di Nihei, si consiglia a tutti coloro che vogliono vedere oltre 125 pagine di delirante bellezza.







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