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L'opera di Dick: L'arte come rifugio e visione del mondo

Inserito Sabato 14 ottobre 2006

Saggistica

4. IL TEMPO È DISGREGATO: INVECE CHE UNA CONCLUSIONE

"Oh no," Betty disagreed, "no science in it. Science fiction deals with future, in particular future where science had advanced over now. Book fits neither premise."
But," Paul said, "it deals with alternate present. Many well-known science fiction novels of that sort.
P.K.Dick, The Man in the High Castle, vii.)


Un buon numero di argomenti stimolanti è rimasto fuori dalla discussione: l'uso e la transustanziazione degli stimoli provenienti dal cinema e dalla musica (specialmente musica lirica riguardante la trascendenza del mondo empirico, ad esempio in Bach, Wagner o Verdi); l'uso della letteratura - da Shakespeare, Esopo e Ibsen, attraverso Hemingway, Wells, Orwell e i fumetti fino alla SF degli anni 40 e 50; la strana coesistenza di abbaglianti invenzioni verbali con sdolcinature e crudezze. Inoltre, non è possibile azzardare alcuna conclusione. Questa potrebbe sembrare un'impertinenza nel caso di uno scrittore fiducioso solo nel centro del proprio cammino vitale, che è cresciuto e ha cambiato in tante occasioni in mondo sensazionale, tanto da stupire in modo consistente i suoi critici (e cosi' spero che egli potrà in futuro confutare le mie fosche opinioni circa gli errori della sua ultima fase). Per una conclusione, il lettore è rimandato all'intera rivista, e a una rilettura di Dick. Invece, vorrei far notare che, nella sua imperfezione, Dick appare tipico. Tutti i suoi futuri prossimi o presenti alternativi sono specchi parabolici del nostro tempo, che egli ha sempre profondamente sentito come disgregato. lì suo acume politico è in anticipo di una buona dozzina d'anni rispetto a quello dei suoi concittadini, non solo perché menziona Nixon sia come Presidente che come capo dell'FBI nei suoi primi lavori, ma anche perché, ad esempio, nel suo primo romanzo si chiede: "Ma cosa pensate di fare in una società corrotta? Pensate di obbedire a leggi corrotte? È un crimine violare una legge marcia...?" (cap.14). Le sue speculazioni ontologico-religiose, malgrado siano per me poco felici, hanno il merito di esprimere nei logici limiti della SE quelle preoccupazioni che un gran numero di persone ha cercato di esternare in modi più timidi. È quando la visione di Dick ha affrontato l'impatto di società e realtà sui rapporti umani, con l'ontologia ancora saldamente ancorata alla sociologia, che io credo egli abbia scritto le sue cose migliori, da MHC a Dr.B. La sua trattazione dell'alienazione e reificazione, dell'umano uni-dimensionale, è paragonabile, in termini di SF, a quella di un'intera generazione, espressa in scritti come quelli di Laing o Marcuse. Il suo parlare dell'organizzazione sociale basata sui rapporti umani diretti è parallelo ai movimenti radicali democratici del "Berkeley Free Speech" (lo scenario del suo lavoro maggiormente utopico, Dr.B) dell'abortito movimento giovanile della Nuova Sinistra dei tardi anni 60. La sua profonda ed intuitiva comprensione del declino e dell'entropia eleva l'usuale teatro spengieriano della space opera fino ai pesanti paesaggi di MTS, 3SPE e Ubik. Egli parla sempre francamente e garantisce dell'esperienza americana della propria generazione, anche quando fa uso dello specchio parabolico dei tedeschi e nazisti. Ha la forza e i limiti del proprio orizzonte esistenziale, che sono identici a quelli del suo eroe preferito, l'artefice che include l'artigiano verbale. I suoi libri sono manufatti, rifugi dalla realtà e visioni dì questa, come il libro di Abendsen The grasshoppers lies heavy in MHC e quello di Lederman Pilgrim without progress in 3SPE. Infatti, solo uno scrittore di SF può affrontare l'ontologia pirandelliana di Ubik, i cui personaggi non sono in cerca solo di un autore, ma anche del loro mondo. I poche parole, almeno una mezza dozzina di lavori di Dick sono classici di SF. Il che equivale a dire che si tratta di significativa letteratura umanistica.

Darko Suvin



NOTA

La cronologia delle pubblicazioni di Dick, prendendo in considerazione solo i suoi libri, si presenta in questo modo (S significa storie raccolte o comunque pubblicate in libro, R sta per romanzi, Ganymede Tale Over, del 1967, scritto in collaborazione, viene contato come mezzo romanzo, e non sarà preso in considerazione in questa sede):

1952 1953 1954 1955 1956 1957 1958 1959 1960 1961 1962
S 2 12 13 6 2 - - 1 - - -
R - - - 1 2 3 - 1 2 - 1


1963 1964 1965 1966 1967 1968 1969 1970 1971 1972 1973 1974
S 2 2 1 1 1 - - - - - - 1
R 1 5 1 3 2,5 1 3 1 - 1 - 1

Sebbene io consideri ottimi alcuni racconti di Dick, da The preserving machine (1953) a Nanny (1955) fino a Oh, to be a blobel (1964), essi sono chiaramente secondari rispetto ai suoi romanzi, dove i temi dei racconti più interessanti vengono sviluppati in modo più completo. Il formato del romanzo permette a Dick di esprimere la sua particolare forza nella creazione di mondi alternativi tramite la contrapposizione di alcuni personaggi ad altri all'interno di trame ben congegnate. Di conseguenza, dopo il 1956, Dick torna a scrivere racconti interessanti solo nel suo periodo di punta del 1962-65; i suoi ultimi tentativi forzati non hanno avuto molto successo, ad esempio si veda il racconto in Dangerous vision (malgrado io non abbia ancora letto il suo racconto del 1974). In questo articolo mi concentrerò comunque sulla discussione dei suoi romanzi. I titoli delle opere di Dick più frequentemente citati sono stati abbreviati dopo la prima menzione come segue:

  • MHC per The man in the high Castle
  • MTS per Martian time-slip
  • 3SPE per The Three stigmata of Palmer Eldritch
  • Dr.B per Dr.Bloodmoney

I miei ringraziamenti per l'aiuto datomi nel reperire i libri di Dick vanno al Prof. Eredric Sameson, Mr. L.W.Currey, Mr. Martinas Ycas, e alla Doubleday & Co. per Flow my tears, the policeman said; e per avermi forzato per la prima volta ad occuparmi definitivamente di Dick a Ms. Allison Gopnik, studentessa della McGill. Ho anche approfittato di tutti gli altri contributi di questo numero, sia dove mi trovavo largamente d'accordo (come con il prof. Jameson) sia dove mi trovavo largamente in disaccordo (come con il Dr.Lem e il prof. Fitting).


in collaborazione con
Science Fiction Sudies

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