Immagini collaterali
di Gianfranco Nerozzi, in "Cry-fly trilogy", "Horror Urania" n. 1, ed. Mondadori, 2008, 492 (137) pagg., 5,10 €
Ultimo romanzo di questa trilogia, è più giallo e meno horror degli altri, anche se le parti splatter, pur se quantitativamente minori, sono sempre molto forti.
Ciò che lo lega, ai precedenti, è sempre quell’aura di malvagità, che si manifesta con la comparsa di mosche mentali, che gravita sulla Bologna nella quale è anch’esso ambientato.
Non vi è più un commissario che segue le indagini, ma uno, amico del protagonista, che è succeduto a quel Ruben Costa che abbiamo visto, che viene coinvolto negli eventi.
Vi sono citati due degli avvenimenti base del primo e del secondo: "Coppia di coniugi assaliti nella nebbia da un malato di mente fuggito dalla clinica Santa Croce…" (pagg. 458-9, in "Prima dell’urlo"); "L’esplosione del vecchio mattatoio il 25 dicembre…" (pag. 459, in "L’urlo della mosca).
Il protagonista è uno scrittore di romanzi horror che riceve una videocassetta con uno snuf movie. Che, alla fine, risulterà essere egli stesso il serial killer efferato che vi recita, in uno sdoppiamento schizofrenico della personalità.
Come ho detto, è molto più giallo, che horror, molto più quieto, rispetto agli altri, e lo si riesce a leggere con meno… ribrezzo.
Penso che ciò sia dovuto alle ovvie critiche di eccessivo grand guignol che devono essere state rivolte all’autore.
La scrittura è sempre piuttosto buona, scorrevole, senza particolari impennate poetiche ma abbastanza fuori dagli schemi usuali.
Il volume è completato dal racconto lungo "Ombra nel vuoto" (pagg. 533-578), composto appositamente, nel quale si giunge, ovviamente, al termine di tutta quanta la vicenda, col famoso commissario Ruben Costa, braccato questa volta lui, dalla polizia (per l’omicidio della moglie) che, aiutato da una chiromante (che scanna anch’essa, ormai vittima del "ronzio della mosca" anch’egli), arriva ad un convento di frati Custodi che custodiscono… il Diavolo.
La creatura, extraterrestre, che per sopravvivere si insinua nei cervelli delle persone, per "… formare un substrato d’energia negativa, un humus adatto perché questo essere possa nutrirsi e crescere, diventare adulto e rigenerare se stesso." (pag. 563).
Quella che ha generato, quindi, tutta quell’atmosfera malsana, in quel di Bologna, che ha provocato tutti gli scannamenti della trilogia.
E uccide tutti i frati, e brucia il demonio là conservato.
Una super-poliziotta lo segue, e lo fredda; ma è come se la stesse aspettando, come una liberazione.
Ma l’angelo che si era incarnato in quel cadavere all’inizio di "L’urlo della mosca", questa volta si impossesserà proprio del suo corpo, e ricomincerà ad inseguire, il demonio: "Corro con il diavolo…. E cerco di arrivare prima di lui…. Ma non ci riesco mai". (pag. 576).
Le altre opere della trilogia:
"L'urlo della mosca"
"Prima dell'urlo"
[ Indietro ]
Recensioni Fs italiana Copyright © di IntercoM Science Fiction Station - (548 letture) |