CARDUCCI Stefano
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Nato il 26 dicembre ’55 a Mestre (Venezia), dove lavora come informatico. Collaboratore editoriale dell’ed. Perseo libri, ha curato, con Alessandro Fambrini, l’antologia "Pianeti di parole", "La botte piccola" n. 9, ed. Della vigna, 2010, e collaborato, in qualità di saggista, alla rivista "Anarres", ed. Delosbooks, alla fanzine "Delos" e ad un’iniziativa editoriale dell’ed. Fondamenta.
Romanzi: "Laguna rossa", in "Futuro Europa" n. 41, ed. Perseo libri, 2005
"Ascensore per l'ignoto", in "Un impero per l'inferno", "Millemondi" n. 50, ed. Mondadori, 2010, con Alessandro Fambrini
"La breve estate della follia", "Odissea digital fantascienza" n. 36, ed. Delos digital, 2017, con Alessandro Fambrini
"I giganti immortali", "Narratori europei di science fiction" n. 48, ed. Elara, 2022, con Alessandro Fambrini
Saggi: "Deserti di cristallo e Inferni di cemento: James G. Ballard e la fantascienza", con Alessandro Fambrini, "La biblioteca di Alessandria" n. 13, ed. Elara, 2022
Racconti: "On a little street in Singapore", "Nova sf*" n. 18, ed. Perseo libri, ‘89, e "Classici della fantascienza italiana" n. 26, ed. Delos digital, 2014
"I giorni delle meraviglie e dei miracoli", "Futuro Europa" n. 4, ed. Perseo libri, ’89, e "Classici della fantascienza italiana" n. 16, ed. Delos digital, 2014-sul revisionismo storico che vorrebbe poter controllare la Storia, ed in particolare sui vari tentativi di negare l’olocauso degli ebrei.
Vi si racconta di come, quando ormai soppravvivono solo pochi supestiti che lo abbiano vissuto sulla propria pelle, si tenti di cancellarlo dalla memoria collettiva ("…questa insostenibile tesi delle persecuzioni degli ebrei morì di morte naturale… Come nei testi di geologia la tesi che la terra sia vuota. Non soltanto perché palesemente falsa, ma perché ormai inutile." (pag. 14)), con la distruzione dei testi che ne dicono, e con l’uso dei mass-media: "Orwell era stato fin troppo ottimista. Ormai se controlli l’etere puoi cambiare la realtà con una parola. Tutto è finto, falso, immagine vuota." (pag. 9); che non può non ricordare Baudrillard.
E segue le vicende di uno studente che, dietro a tutt’altre ricerche, si imbatte in un libricino dalle note bibliografiche mancanti che dice di "quella strage di vite innocenti che insanguinò i campi dell’Europa centrale" (pag. 13), quando ormai, appunto, nessuno più sa, dell’olocausto.
E quelle di uno di quegli ultimi sopravvissuti che, per mezzo di un marchingegno "fantascientifico", trasmette tutto quanto il suo essere, la sua memoria, in un giovane che, così, pur praticamente annullandosi, ne potrà far continuare a potare memoria.
Significativamente il bibliotecario che aprirà alla conoscenza la mente dello studente si chiamerà Levi; il "marchingegno" col quale si può trasmettere la memoria è…. (pagg. 5-21).
"Quant'è bello lu murire acciso", "Futuro Europa" n. 17, ed. Perseo libri, ’97-incentrato sul tema classico dell’horror dei luoghi infestati da morti incazzati perché il loro, eterno, riposo è disturbato, è un racconto che mira, prevalentemente, a far spiccare maggiormente l’elemento fantastico attorniandolo da una quotidianità vera, squallida come realmente è in un paesino di provincia, con tutte le sue insulsità e meschinerie.
Ma mi sembra che, qui, il Carducci abbia decisamente esagerato, nel far ciò. Le scene di quotidianità sono eccessivamente lunghe, e particolareggiate, e va a finire che il nuvum fantastico diventa meno importante che non quanto si evince di quella quotidianità. Quasi più un racconto mainstream sullo squallore della vita della provincia italiana, che uno fantastico. (pagg. 217-239).
"Buio", "Futuro Europa" n. 27, ed. Perseo libri, 2000-ottimo, è una sorta di incubo, nel quale una compagnia di amici viene massacrata dagli abitanti di un paese, con i camionisti coi quali hanno provocato la distruzione di una casa.
Ma, tutto ciò, è raccontato, appunto, oniricamente; fin dall’inizio il protagonista/narratore, nell’auto, ha una percezione del suo stato molto vaga, e l’atmosfera è resa, subito, cupa da alcuni fatti inspiegabili, e perturbanti.
Quando, poi, accade l’incidente, la violenza, assurda, sproporzionata, di quei villici, lo fa scivolare verso le atmosfere di film tipo “Un tranquillo weekend di paura”, ma molto più misterioso. È l’insensatezza, di quella violenza, che fà accapponare la pelle. Ad un certo punto si dice: "È tedesco" (pag. 105), per spiegare un lancio di sassi contro un bambino. Come, appunto, in quel genere di film, è la violenza verso il diverso, lo straniero, il vero tema. (pagg. 102-108).
"Belle époque", "Robot" n. 63, ed. DelosBooks, 2011, con Alessandro Fambrini
"Venite a prendermi", in "Notturno alieno", a cura di Gian Filippo Pizzo, ed. Bietti, 2011, con Alessandro Fambrini
"Una storia vera", in "Pianeti di parole", vol. 3, a cura sua e di Alessandro Fambrini, "La botte piccola" n. 9, ed. Della vigna, 2010
"Una storia d’amore", in "Volterra in giallo e nero", a cura di Pietro Gasparri e Luca Ortino, "Cocktail" n. 10, ed. Della vigna, 2011
"Chi la bellezza ha visto negli occhi", in "Sinistre presenze", a cura di Walter Catalano e Gian Filippo Pizzo, ed. Bietti, 2013, con Alessandro Fambrini
"Il lago dei ricordi", in "I sogni di Cartesio", a cura di Giuseppe Panella e Luca Ortino, "La botte piccola" n. 16, ed. della Vigna, 2013
"Mutuo soccorso", "Robot" n. 72, ed. Delosbooks, 2014, con Alessandro Fambrini
"La volpe e il leone", in "Steampunk", "Libra fantastica" n. 9, ed. Elara, 2014
"Einstein on Mars", in "Le variazioni Gernsback", a cura di Walter Catalano, Luca Ortino e Gian Filippo Pizzo, "La botte piccola" n. 23, ed. Della vigna, 2015, con Alessandro Fambrini
"Sette contro il capitale", in "Il prezzo del futuro", a cura di Gian Filippo Pizzo e Vittorio Catani, "Cose che voi umani", ed. La ponga, 2015, con Alessandro Fambrini
"Ambiguità", in "Delitti dal futuro", a cura di Gian Filippo Pizzo, ed. Istos, 2016, con Alessandro Fambrini
"La cattedrale dell’infinito", in "Continuum Hopper", a cura di Roberto Chiavini, Luca Ortino, Gian Filippo Pizzo, "La botte piccola" n. 26, ed. Della vigna, 2016, con Alessandro Fambrini
"La grande guerra silente", "Robot" n. 80, ed. Delosbooks, 2017, con Alessandro Fambrini
"Matrimonio di comodo", in "Anelli intorno al sole", a cura di Luigi Petruzzelli, "La botte piccola" n. 28, ed. Della vigna, 2017, con Alessandro Fambrini
"L’ultima causa", in "Futura lex", a cura di Gian Filippo Pizzo, ed. La ponga, 2018, con Alessandro Fambrini
"Il sentiero del vuoto", in "Rizomi del sole nascente", a cura di Gian Filippo Pizzo, "Avatar" n. 32, ed. Kipple officina libraria, 2020, con Alessandro Fambrini
"Nutopia", in "Assalto al sole", a cura di Franco Ricciardiello, "Odissea fantascienza" n. 90, "Odissea digital fantascienza" n. 86, ed. Delos digital, 2020, con Alessandro Fambrini
"L’area del capo", in "Rapporti dal domani", a cura di Gian Filippo Pizzo, "Odissea digital fantascienza" n. 92, ed. Delos digital, 2020, "Odissea fantascienza" n. 95, ed. Delosbooks, 2020
uno, in "Metamorfosi della mente", a cura di Gian Filippo Pizzo, "Sci-fi collection" n. 24, ed. Tabula fati, 2021, con Alessandro Fambrini
"L’infinita leggerezza dei quanti", "Atlantis" n. 2, ed. Delos digital, 2021, poi in "Ancora il mondo cambierà", a cura di Franco Ricciardiello, "Odissea digital fantascienza" n. 107 e "Atlantis collection" n. 1, ed. Delos digital, 2022, 2022, con Alessandro Fambrini
"A Venezia, o in nessun luogo", con Alessandro Fambrini, in "All'aurora nelle splendide città", a cura di Franco Ricciardiello, "Odissea digital fantascienza" n. 125, ed. Delos digital, 2022
"Un racconto dell'arcipelago", "Atlantis" n. 22, ed. Delos digital, 2023, e in "Una poetica del futuro", a cura di Franco Ricciardiello, "Atlantis collection" n. 3, ed. Delos digital, 2025, con Alessandro Fambrini
"Notizie dall'arcipelago", in "Tempesta dal nulla", a cura di Luca Ortino e Carmine Treanni, "Odissea digital fantascienza/ Odissea fantascienza ", ed. Delos digital, 2023, con Alessandro Fambrini
"Arborea", "Un’ambigua utopia" n. 14, 2024, con Alessandro Fambrini
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