La Luna e l’Eden
di Laura Silvestri, "Memorie dal futuro" n. 10, ed. Acheron, 2020, 10,00 €, 134 pagg.
Questa collana, come abbiamo imparato a sapere, ospita antologie personali di autori che si sono particolarmente distinti al Trofeo RiLL; quest’anno è stata scelta un’autrice che ha, infatti, partecipato molte volte, al Trofeo, ottenendo ottimi piazzamenti.
Cosa che, però, comporta anche il fatto che molti dei racconti qui compresi siano già apparsi in antologie del Trofeo.
A mio parere si sarebbe potuto evitare di ripubblicare, almeno, i racconti he appaiono nell’antologia di quest’anno, che hanno, così una duplice, irritante per i lettori, pubblicazione contemporanea in antologie fruite appunto dallo stesso pubblico.
A parte ciò, la qualità della scrittura della Silvestri è davvero buona, e varia, come ben spiega lei stessa nell’intervista alla fine del volume (Panicucci, Alberto, "Il mio nome è Laura Silvestri e queste sono le mie storie" (pagg. 123-130).
Ma vediamo i, pochi, racconti che non avevo ancora commentato.
-"La pescatrice di perle" (pagg. 13-21)-del quale ho già trattando parlando di "Leucosya e altri racconti", "Mondi incantati" n. 17, ed. Quality games, 2019.
-"Mila" (pagg. 22-28)-in un tipico mondo postdisastro una giovane viene scelta da un Procuratore per la Compravendita; ha un biglietto che la farà passare.
Lei è povera, e tutta la sua famiglia se la passa male. Sa che, così, potrà dare una vita meno dura a tutti loro.
E decide di approfittare dell’occasione che gli è stata data.
Tutti pensiamo che stia per prostituirsi, ma il finale rende il racconto ancora più fantascientifico, con una rivelazione piuttosto sconvolgente riguardo a ciò che effettivamente ha venduto.
-"Chiari di luna e male parole" (pagg. 29-38)-di cui ho già trattato parlando di "Oggetti smarriti e altri racconti", "Mondi incantati" n. 18, ed. Acheron, 2020.
-"Oltre la valle" (pagg. 39-48)-di cui ho già trattato parlando di "Ana nel campo dei morti e altri racconti", "Mondi incantati" n. 16, ed. Wildboar, 2018.
-"La terra non dimentica" (pagg. 49-62; originariamente in "Andromeda lost tales" n. 3, ed. Lettere elettriche, 2019)-una, tipicissima, missione aliena tenta di farsi concedere il permesso di estrarre minerali dalle montagne della nostra Terra; una Terra postapocalisse, nella quale l’Uomo è regredito ad un livello di civilizzazione preistorico.
L’emissario alieno parla con una vecchia in un villaggio, e questa gli rivela che stà per compiere l’Ultimo Viaggio, per andare dagli Antenati e riposarsi con loro per sempre. E gli mostra una visione.
Quegli rimane incredulo, e vorrà smascherare la pagliacciata che pensa ci sia dietro a tutto ciò: ma morirà di paura quando quella vecchia, ormai morta, andrà a cercare proprio lui.
-"Leucosya" (pagg. 63-73)-del quale ho già trattando parlando di "Leucosya e altri racconti", "Mondi incantati" n. 17, ed. Quality games, 2019.
-"A casa del Diavolo" (pagg. 74-82)-di cui ho trattato parlando di "Davanti allo specchio e altri racconti", "Mondi incantati" n. 15, ed. Wildboar, 2017.
-"Chi c'è dietro di te?" (pagg. 83-91)-di cui ho già trattato parlando di "Oggetti smarriti e altri racconti", "Mondi incantati" n. 18, ed. Acheron, 2020.
-"Le lunghe ombre dell'Eden" (pagg. 92-113)-XXIII° secolo, la Terra è stata colpita da una malattia, della quale non si conosce l’origine, che ha infettato la gran parte della popolazione.
La protagonista riceve un messaggio da suo nipote, che non ha mai visto, che le chiede di andare a trovarlo, per la prima volta. Sulla Luna.
Lei, per quanto riluttante, va, e capirà che, quel bambino, è molto di più di quanto si aspettasse.
E accetterà un destino che le cambierà completamente la vita.
-"La saggezza di Tamerlax" (pagg. 114-123)-fantasy tutto su di un tono scherzoso, parodistico, che racconta di un tiranno ferocissimo e della sua fine per mano dell’Eroe.
E del suo ciambellano, che farà presto a salire sul carro del vincitore, per offrirgli i suoi servigi.
Buoni racconti, ben scritti; ma ho visto che la bibliografia dell’autrice ne comprende molti altri, che sono apparsi in pubblicazioni differenti che da quelle del Trofeo. Non era meglio dare spazio a quelli, che avrebbero potuto essere letti da un pubblico che non ne aveva ancora avuto l’opportunità, e che magari si sarebbe anche meno irritato, a vedersi ripublicare, invece, racconti che aveva già letto?
Il volume comprende anche "Nove lune", di Alberto Panicucci (pagg. 7-8), e "Questa non è una prefazione", di Giorgia Cappelletti (pagg. 9-11), una sua collega/amica, che risulta divertente e utile alla conoscenza dell’autrice.
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