y1° premio letterario...
ed. Luì, '86, 190 pagg., 18.000 £ (9,30 €)
FANTASTICO
Sorto nell''86, il premio letterario "Città di Montepulciano" è stato indetto dall'Associazione Culturale "Il borghetto" di Montepulciano (Siena).
Fino ad oggi (o, almeno, fino al '96, sicuramente) ogni anno si è avuta la premiazione, e i racconti risultati vincitori fino all'edizione '94 sono stati pubblicati.
Questo è il volume che raccoglie i racconti vincitori della prima edizione, dell''86, alla quale parteciparono 135 autori, e la cui giuria fù composta da Alberto
Moravia, Mauro Scarpelli, Antonella Amendolia, Dario Bellezza, Italo Evangelisti, Francesco Mei, Duccio Pasqui e Giorgio Harold Stuart.
I racconti sono presentati nell'ordine di classifica, dal 1° al 10°.
-"Addiario secondo", di Dedi Baroncelli (pagg. 11-25), strano racconto surrealista, in forma epistolare, in cui si cita espressamente "Addiario", un breve racconto apparso sulla fanzine milanese "Un'ambigua utopia"
nell'80 (n. 2, anno IV°, '80, in "Frammenti", pag. 51), e qui ripreso quasi esattamente nella seconda lettera.
-"Tutti i miti dell'ebro", di Franco Ricciardiello (anche "Intercom" n. 140/141, '95 e "Delos" n. 77, 2003; pagg. 27-45), racconto molto soft su di un'alterazione temporale che sposta l'intera Spagna indietro al '38,
in piena guerra civile: "Esattamente in coincidenza della frontiera con la Francia, senza alcun preavviso si passava da un universo all'altro, e si ritornava nell'universo di partenza facendo un passo indietro." (pag. 34).
I protagonisti sono giovani assetati di emozioni che si infiltrano clandestinamente in questa oasi temporale sfasata in cerca proprio di avventure
esotiche.
Lo stile del Ricciardiello è, al solito, davvero ottimo; è stato, non per niente, definito il Ballard italiano: "Il tempo è sempre incerto su quale via
prendere e si ferma a riflettere, ritornando su se stesso durante quei periodi che chiamiamo altalene." (pag. 44).
-"Il paradiso (ri)trovato", di Roberto Sturm (anche in "Nettezze arcane" n. 1, ed. Nettezze arcane, '91, e in questo sito; pagg. 47-62), buon racconto in cui, però, l'elemento fantastico è solamente di contorno, mentre la narrazione
vera e propria si dipana lungo tutt'altri canali.
Il motivo fantastico è quello tipico dei racconti marinareschi, delle leggende raccontate nei porti, di fantasmi di marinai: "...spiriti in eterna
espiazione... coloro che sono partiti con il corpo ma che sono rimasti a terra con la mente, attaccati ai loro ricordi. Ed ora vagano, per sempre, dal
tramonto all'alba, dentro i porti, cercando la maniera per rientrare nella terraferma o prendere definitivamente il mare: un paradiso perduto che
probabilmente non vedranno mai." (pag. 56).
-"Una sconosciuta", di Enzo Nassi (pagg. 63-70), racconto unicamente d'atmosfera, senza alcun elemento fantastico.
-"La fabbricante di storie", di Daniela Piegai (pagg. 71-9), breve storia fantasy, con anche non troppo velate simbologie sessuali (il serpente), ed un
tipo molto particolare di strega protagonista; una strega giovane e bella.
-"I giorni della crisalide", di Enzo Verrengia (anche in "Delos" n. 48, '99; pagg. 81-98), racconto un po' sullo stile dei racconti di fantasmi di fine Ottocento, fino ad un certo punto, con la medesima donna ritratta in una tela ed in una foto di
epoche impossibili, ma che poi si trasforma in una storia fantasy del tipo vita eterna alla "Highlander".
La protagonista femminile è, infatti, una ninfa, nata, assieme a molte altre, in seguito alla violenza carnale di certi barbari: "All'alba successiva, mentre ci si risvegliava tra fuochi inceneriti, le giovani rinacquero da se stesse. Si levarono nude e splendenti dalle loro crisalidi coperte di tuniche lacerate." (pag. 95).
Nel finale si scopre anche un'altra sua caratteristica, un po' licantropesca: "La fiamma che brucia la crisalide brucia chi la dona." (pag. 98).
-"Sogno di niente", di Stefano Bon (anche in "Delos" n. 105, 2008; pagg. 99-111), struggente storia di spaziali ibernati per anni, imperniata proprio sulla poetica della solitudine, lo
spaziale siderale immerso ed il Tempo così falsato: "Il tempo non esiste per noi, ma è il sapere che mentre noi dormiamo la gente della Terra nasce e vive e muore che ci imbarazza." (pag. 111).
Notevole anche la lunga disquisizione sulle donne spaziali: "Tutte le donne sono un po' madri, si sa, ma nello spazio è diverso. Noi, nello spazio, non siamo
nulla, virgole di Niente, un seme di arancio spuntato-ecco cosa-e allora si può essere madri di questo Niente?..." (pag. 105).
-"Malvyss il silente", di Dario Tonani (pagg. 113-28), racconto alquanto sfuggente, dall'ambientazione non chiara; in un mondo primitivo si muovono degli uomini
ancora alle prese con la magia, ed il protagonista Malvyss ha delle visioni, dei sogni; prima è creduto pazzo, ma poi ascoltato.
La resa non è fra le migliori.
-"Verdandi", di Renato Pestriniero (anche in "Oltre..." n. 1, ed. Sanesi, '91; pagg. 129-42); chi ha già letto altro del Pestriniero sa che molti dei suoi racconti sono ambientati, come questo, nella sua Venezia.
E che, invariabilmente, essi sono soffusi di un'atmosfera magica, in bilico tra la realtà e la fantasia.
Qui un uomo incontra una donna incredibilmente somigliante ad una sua ex amante, la quale lo trasporta in una dimensione magica.
Molto ben estesa l'incertezza tra soluzione razionale e fantastica del protagonista.
-"Inquinamento tecnologico", di Gianluigi Zuddas (pagg. 143-63), bel racconto umoristico
in cui, in un mondo postatomico, un mercante affida il compito di recuperare un polarizzatore d'onde cerebrali ad una ditta specializzata.
Questi sono degli: "...apparecchi capaci di irradiare un campo d'onde cerebrali di tipo particolare, che interferivano con quelle emesse dal cervello di chi si
accingeva a compiere azioni violente o nocive." (pag. 145).
Ma il tutto ci complica per la presenza, sull'isola dove è situata, di una mini civiltà con una pseudo religione imperniata proprio su quella macchina.
Davvero divertente, è anche molto ben condotto.
-"L'angelo senza sogni", di Vittorio Catani (anche in "Sangue sintetico", a cura di Roberto Sturm, "peQuod" n. 9, ed. peQuod, '99, "Speciale Vittorio Catani", in questo sito, "Futuro Europa" n. 33, ed. Perseo libri, 2003, e "Classici della fantascienza italiana" n. 36, ed. Delos digital, 2015; pagg. 165-90), storia molto cruda, di commercio di organi portato alle estreme conseguenze, in cui, addirittura, si arriva ad affittare le capacità del proprio cervello.
Il volume è brevemente introdotto da Mauro Scarpelli (pag. 5), presidente dell'Associazione, e vi sono delle note biografiche degli autori (pagg. 6-8 e
l'elenco dei partecipanti (pagg. 8-9).
Altri volumi del Premio "Città di Montepulciano", in ordine cronologico:
questo
"2° premio letterario... per racconti fantastici"
"I racconti fantastici di Montepulciano"
"38 racconti italiani (e non) di genere fantastico"
"Antologia italiana"
"Oltre" n. 10b/11/12/13
"Oltre" n. 15/16/17/18/19/20
"Oltre" n. 23/24
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