I racconti fantastici di Montepulciano
a cura di Ugo Malaguti e Mauro Scarpelli-FANTASTICO
"Narratori europei di science fiction" n. 2, ed. Perseo libri, '89, 507 pagg., 32.000 £ (16,53 €); © by Perseo Libri s.r.l.
Antologia che raccoglie i racconti, vincitori e finalisti, delle edizioni '88 e '89 del Premio "Città di Montepulciano".
In entrambe queste edizioni vi fù anche la sezione giallo, di cui non tratterò.
Edizione '88.
-"Barabba", di Daniela Piegai (pagg. 31-9), racconto vincitore, ex equo con il successivo, della sezione vincitori precedenti edizioni, racconta di una storia d'amore futura al cui centro stà il problema dell'Aids, in modo alquanto poetico.
-"Codalunga", di Fabienne Brusca (pagg. 41-61), ottimo racconto horror, sul tema classico dell'autostoppista, sulla falsariga di "The hitcher".
Codalunga, il protagonista: "Non chiedetemi che cosa sia. Sembra un uomo, ma non lo è... A volte sembra una donna, ma probabilmente non è neppure un essere
umano..." (pag. 52).
-"Nel muro", di Renato Pestriniero (pagg. 63-69), secondo, in quella categoria, racconto di molta atmosfera, come sappiamo, il Pestriniero sa fare, ma gli
elementi fantastici vi sono totalmente assenti.
-"La palla", di Cirano Andreini (pagg. 71-77), terzo in quella categoria, è un racconto umoristico in cui un cherubino fa visita alla Terra, per riferire poi
a Dio che ciò che più và su quel pianeta è il gioco del calcio.
-"La città che non c'era", di Pierfrancesco Prosperi (anche in "Cronache dell'arcipelago", a cura di Carlo Della Corte e Renato Pestriniero, "Scenari", ed. Il cardo, '96-tradotto in finlandese come "Kaupunki jota ei ollut olemassa", "Portti" n. 2, '94; pagg. 79-86), vincitore della categoria "racconti brevi", è molto bello, e racconta dell'improvviso traslare di un uomo e di suo figlio in un universo parallelo in cui Venezia non è mai esistita.
-"Rosa canina", di Laura Agostini (pagg. 87-105), secondo nella categoria "racconti lunghi", ex equo con "Snake", di Giuseppina Barone, che vedremo, è la narrazione, molto ben condotta, delle conseguenze
psicologiche devastanti di un trapianto di cervello.
-"Lettera al comitato organizzatore", di Maurizio Bascià (pagg. 107-112), secondo nella categoria "racconti brevi", è un'umoristica, ipotetica lettera in cui lo scrittore chiede che venga ritirato un suo racconto dal concorso, per motivi di rilevanza cosmica.
-"Orfani", di Stefania Bardani (pagg. 113-120), terzo nella categoria "racconti brevi", è la straziante storia di un bambino-clone che deve dare la propria vita per salvare quella del suo fratellino vero.
-"L'isola", di Fabio Nardini (pagg. 121-41), vincitore della categoria "racconti lunghi", è una bellissima storia, nella quale l'autrice riesce a creare
un'atmosfera notevolissima, di magica sospensione e di sentimenti tenui.
La protagonista è una ragazza-sirena, una creatura del mare, a tutti gli effetti; evidente il simbolismo; è una storia d'amore.
-"Snake", di Giuseppina Barone (pagg. 143-58), secondo, ex equo con "Rosa canina" della Agostini, nella categoria "racconti lunghi", è il racconto del rapporto simbiotico tra una donna ed un serpente, telepatico.
-"La planche", di Fabio Biasio (pagg. 159-75), terzo, ex equo col successivo, nella categoria "racconti lunghi", è l'esasperante parodia di un mondo futuro in cui tutto è dominato dalla pubblicità.
-"Diavolo in giardino", di Paola Nesi (pagg. 177-89), terzo, ex equo col precedente, nella categoria "racconti lunghi", vi si racconta di un appassionato di piante e germogli che riceve un esemplare extraterrestre, e delle vicende conseguenti.
-"Maria", di Ijerka Cer Martutinovis, vincitore della categoria racconti di "stranieri" scritti in italiano, non è stato possibile pubblicarlo perché l'unica copia disponibile era stata mandata ad altro editore.
Nell'antologia appare un sonetto, "Sonetto del ritorno alla preghiera", vincitore del premio di poesia "Poliziano", indetto sempre dall'Associazione
Culturale "Il borghetto".
-"Requiem per Maria", di Marie A. Jansen (pagg. 197-205), secondo in quella categoria, è l'avvincente storia del rapimento di una donna nella Marakech marocchina; non vi sono, però, elementi fantastici.
-"Gli angeli reggicero", di Arnaldo Alberti (pagg. 207-14), terzo in quella categoria, è un buon racconto ambientato nel medioevo ticinese, ma anche questo
privo di qualsiasi elemento fantastico.
I racconti vincitori della sezione "Giallo", in quell'edizione, sono stati: "L'ombra di un sorriso", di Enzo Nassi, "Ritorno a Vienna", di Stefano Righini, e "Morte che parla", di Dedi Baronchelli.
Edizione '89.
-"La macchia", di Mariella Sparacino (pagg. 321-28), secondo nella categoria "racconti di media lunghezza", racconta di un uomo che, gradualmente,
viene interamente ricoperto da una strana macchia; idea scarna, anche se sviluppata discretamente.
-"Numeri", di Giovanni Scalera (pagg. 329-41), vincitore di quella categoria, è il racconto, in gran parte in forma epistolare, di un ragazzino che, in epoca
fascista, trova una formula matematica che gli permette, in qualche modo, di prevedere il futuro.
-"Antica storia", di Mario Sforza (pagg. 343-58), terzo di quella categoria, è una bella storia fantasy, al cui centro c'è la persecuzione ed il rogo di una strega.
-"C'è una bianca città", di Donato Altomare (pagg. 359-63), secondo, ex equo con "Fantasmi" dell'Amadio, nella categoria "racconti brevi", è la narrazione, in uno splendido sospendersi dell'atmosfera, del passaggio di un
uomo spettrale, un fantasma, nella piazza di una piccola città di mare.
-"Fumo", di Andrea Ascheri (pagg. 365-73), terzo in quella categoria, ex equo col successivo, contiene molte parole di uso desueto, alcun elemento fantastico, ed
una imprecisione: "...(l')oppio... è altresì noto per essere ostile ad ogni amore che non sia platonico." (pag. 373); non del tutto vero.
-"Sei salvo per sette generazioni", di Antonio Bitti (pagg. 375-80), terzo in quella categoria, ex equo col precedente, è un divertissment sul tema delle streghe piuttosto ben riuscito.
-"Una breve storia di draghi e cavalieri", di Stefano Bertoni (pagg. 381-88), vincitore di quella categoria, è la narrazione, divertita e divertente, della
tipica caccia ed uccisione del drago, intrisa di altri infiniti luoghi tipici del fantasy.
-"Fantasmi", di Ennio Amadio (pagg. 389-94), secondo, ex equo con "C'è una bianca città" dell'Altomare, è la storia del ritorno, sotto sembianze spettrali,
di un gatto.
-"Regalo di compleanno", di Giuseppina Barone (pagg. 395-400), terzo nella categoria "vincitori precedenti edizioni", è la divertente storia di un folletto che va a far visita ad una tranquilla famiglia italiana emigrata in
America.
-"1984", di Pierfrancesco Prosperi (anche, col titolo "...+ 22", in "Futuro europa" n. 6, ed. Perseo libri, '90, e in "La gazzetta del mezzogiorno" del 22 agosto '92; pagg. 401-9), vincitore di quella
categoria, ex equo con "Reietti" della Bardani, è un bellissimo racconto di Sf sociologica, in cui si immagina un futuro prossimo nel quale, nei libri, vengono inserite, ad ogni fine pagina, dei brevi messaggi pubblicitari.
Il protagonista, novello Wiston, verrà arrestato per tentato acquisto di libro senza pubblicità.
-"L'acqua chiara e il feticcio (ovvero: l'ultimo giorno di neve)", di Dario Tonani (pagg. 411-27), secondo in quella categoria, è il racconto di una compagnia di giovani nella quale c'è una persona molto particolare.
-"Reietti", di Stefania Bardani (anche in "Futuro Europa" n. 12/13, ed. Perseo libri, '95; pagg. 429-43), vincitore di quella categoria, ex equo con
"1984" del Prosperi, è la storia, antiutopica, di un futuro in cui i derelitti dell'umanità vengono eliminati dal potere.
-"Fantasmi di serie "c"", di Toni Pezzato (pagg. 445-51), vincitore della categoria "soci dell'Associazione Culturale "Il borghetto", ex equo con "Il labirinto", dei Giampietro e Bongon, è un grazioso racconto umoristico con, a protagonisti, dei fantasmi sfrattati.
-"Ombre per Giorgio", di Gian Maria Panizza (pagg. 453-7), terzo in quella categoria, è la narrazione del ritorno di un fantasma, a cercare di toccare i propri vestiti di quando era vivo, in un'atmosfera sapientemente creata.
-"Pickman s.p.a.", di Michele Tetro (pagg. 459-76), secondo in quella categoria, ex equo col successivo, è l'umoristica narrazione della confessione di un omicida
spaziale.
-"Racconti d'osteria", di Silvio Canavese (pagg. 477-87), secondo in quella categoria, ex equo col precedente, si avvale di uno dei più tipici accorgimenti
narrativi, quello della storia raccontata da un personaggio.
Ed è basato sul ritrovamento di un apparecchio bellico sperimentale, da parte di un montanaro.
-"Il labirinto", di Guido Giampietro e José Marie Bougan (pagg. 489-499), vincitore di quella categoria, ex equo con "Fantasmi di serie "c"" del Pezzato, è un buon racconto sui paradossi temporali, dalla struttura del giallo.
I racconti vincitori della sezione "giallo" di quell'anno furono: "Morte di un dromedario", di Pina Mistretta, "Cercando Gancino", di Enrico Rulli, e "Ho un cadavere in testa", di Francesco Tamagni.
Il volume è corredato da un'"Introduzione", di Ugo Malaguti, una "Presentazione: il premio di Montepulciano", di Mauro Scarpelli, una "Lettera" di Luce d'Eramo, una "Presentazione all'edizione 1989", di Giorgio Harold Stuart e da, in appendice, un "Regolamento e libro d'oro".
Altri volumi del Premio "Città di Montepulciano", in ordine cronologico:
"1° premio letterario "...per racconti fantastici""
"2° premio letterario "...per racconti fantastici""
questo
"38 racconti italiani (e non) di genere fantastico"
"Antologia italiana"
"Oltre" n. 10b/11/12/13
"Oltre" n. 15/16/17/18/19/20
"Oltre" n. 23/24
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