y2° premio letterario...
ed. Luì, '88, 277 pagg., 15.000 £ (7,75 €)
FANTASTICO
Antologia che raccoglie i racconti vincitori della 2° edizione del Premio "Città di Montepulciano", dell''87, alla quale parteciparono 202 autori; quell'anno
la giuria fù composta da Luce D'eramo, Mauro Scarpelli, Dario Bellezza, Domenico Cristofori, Laura Felici, Mariano Fresta, Francesco Mei, Duccio Pasqui, Sabrina Pizzi, Maria Russo e Giorgio Harold Stuart.
Anche in questa, come nella precedente, i racconti sono pubblicati nell'ordine di classifica.
-"La luce di una stella", di Vittoria Malandrin (pagg. 25-41), buon racconto, ma non certo fantastico.
Vi si racconta di un ospizio, di fronte al quale si trova una fabbrica che al protagonista sembra misteriosa; egli se la rappresenta come un'astronave.
Verrebbe da pensare che quello che l'autrice voleva dire è che non c'è niente di fantastico, nella vecchiaia.
-"Partita di mezzanotte", di Fabienne Brusca (pagg. 43-65), notevole racconto basato sui poteri psi di una ragazzina, per mezzo dei quali si vendica del massacro
della sua famiglia, mafiosa, da parte di ex nazisti.
Molto ben scritto.
-"Il suonatore di sassofono", di Stefano Righini (pagg. 67-79); la struttura portante di questo racconto è quella di un giallo; solamente l'ambientazione è
futurista, un'Italia in cui è scoppiata un'atomica in Sicilia, e nella quale l'eroina è divenuta monopolio di stato.
Nel volume è compreso anche un fumetto tratto dal racconto, disegnato da Giovanni Angeli (pagg. 80-4).
-"L'incanto delle falene", di Paolo Paoloni (pagg. 87-102); in questo racconto è, contrariamente al precedente, la struttura ad essere fantastica, mentre, poi,
il racconto si snoda come potrebbe svolgersi un qualsiasi racconto mainstream.
L'elemento fantastico è quello caro a molto cinema horror, del confine tra la vita e la morte che si fa incerto.
-"Cocca e Cacco", di Annalisa Piratsu (pagg. 105-32), divertentissima favola, in cui due bambini vengono trasportati in una dimensione in cui tutti i proverbi,
al solo pronunciarli, si concretizzano, nei modi più diversi, ma sempre accattivanti.
Verso il finale c'è una parodia della tipica spiegazione razionale della Sf sul perché ed il percome degli avvenimenti anomali: "Il mio mondo si chiama Rabiher.
Ha la forma di una palla da rugby ed è fornito di lunghissimi filamenti che altro non sono che fibre ottiche. Il mio pianeta passa sulla terra una volta
ogni tre anni e nel passaggio capita che qualcuno di questi filamenti sia risucchiato o immobilizzato da una zona del vostro pianeta. Uno di questi filamenti
stavolta, è stato frenato dalla vostra camera da letto. Uno dei nostri filamenti si è incagliato. Voi, malgrado le apparenze non vi siete mai mossi dalla terra. Tutto ciò che è avvenuto è realmente accaduto per effetto del
raggio." (pag. 130).
Direi che forse un difetto di questa favola sia di essere un po' troppo tirata per le lunghe.
-"La donna della stazione", di Luca Biglione (pagg. 135-40), è incentrato sul tema del doppio, qui accentuato dal motivo erotico-sentimentale.
-"Paura II°: morir di paura", di Antonella Saccarola (pagg. 143-8), è un anomalo racconto horror, riprendente alcuni topoi basilari dell'horror story, e,
soprattutto, narrato in un linguaggio molto particolare, scarnissimo, quasi al limite di quello che potrebbe fare un computer debitamente programmato.
-"Fissità", di Cirano Andreini (pagg. 151-6), racconto metafisico, in cui due pescatori si ritrovano improvvisamente in un'alba in cui non sorge il sole, e conseguenti meditazioni trascendentali.
-"Souvenir", di Renato Pestriniero (anche in "La gazzetta di Venezia", '87 e in "Delos" n. 44, '99; tradotto in tedesco come "Souvenir", "Die wahre Lehre-nach Micky Maus", '91, tr. Andreas Brandhorst; pagg. 159-79), bellissimo, come chi ha già letto altre opere del Pestriniero è abituato a sapere, e, come praticamente sempre, ambientato nella sua Venezia.
-"Il grande gioco", di Eugeno Ragone e Vittorio Catani (anche in "Orme sulle stelle", "Nova Sf*" n. 19, ed. Perseo libri, '90; pagg. 181-207); forse qualcuno saprà che il Ragone è un appassionato, oltre che di
Sf, anche di scacchi (vedi "La scacchiera dell'universo",
"Robot" n. 25, ed. Armenia, '78, pag. 126, e "Scacchi e
fantascienza", "Yorick speciale" n. 4, '94).
Questo racconto, scritto in collaborazione con il suo simbionte Vittorio Catani, è proprio un racconto scacchistico, con molte citazioni, da "Il pianeta di
Morphy", di Adrian Rogoz ("Pretul secant al genunii", '74
Galassia" n. 224, ed. La tribuna, '77), a "Scacco doppio", di Lino Aldani (in "Millennium", "Biblioteca di Nova Sf*" n. 14, ed. Perseo libri, 2001), a "I reietti dell'altro
pianeta" della Le Guin.
Ha la struttura tipica del racconto in cui vengono narrate delle così dette storie collaterali, con una breve premessa ed una conclusione nel tempo del racconto, e, nel mezzo, la storia narrata dai vari protagonisti.
-"Solo per amicizia", di Daniela Piegai (anche in "Futuro Europa" n. 41, ed. Perseo libri, 2005; pagg. 209-15), strano racconto, con, a protagonista, una donna squilibrata, sola, in una casa con dei manichini.
Sono i suoi ricordi distorti dalla pazzia i veri protagonisti della narrazione.
-"Dio s.r.l.", di Roberto Quaglia (anche in "Delos" n. 76, 2002, "Avatär" n. 10, 2004, e in "Italia dal'Italia", a cura di Roberto Sturm, in questo sito, 2004; pagg. 217-44), divertente racconto umoristico in cui il protagonista-narratore racconta del suo contemporaneo viaggio dantesco nell'aldilà, e dei suoi antefatti.
Il tutto da un'ottica decisamente anticlericale ed atea.
Seguono tre racconti segnalati: "Much ado about nothing", di Gianluca Bianco Prevot (pagg. 247-51), racconto umoristico totalmente privo di qualsivoglia
spunto fantastico.
-"La vedova nera", di Angelo Mazzarese (anche, col titolo di "I racconti del gatto nero: La vedova nera", in appendice a "La valle degli spiriti", di Ambrose Bierce, "I miti di Cthulhu" n. 28, ed. Fanucci, '88; pagg. 253-65); chi ha avuto modo di leggere altri racconti del Mazzarese sa che sono umoristici, e con qualche tocco di erotismo.
Anche questo non fa eccezione: divertente e... piccante.
La trovata fantastica, banalmente, verte sui fantasmi.
-"Tutto il vento che vuoi", di Dario Tonani (pagg. 267-77), buon racconto, il cui protagonista è un pazzo-Dio; un uomo la cui pazzia gli permette di entrare in
contatto con Dio.
È ambientato tra una tribù di eschimesi.
Ad aprire il volume c'è una "Premessa" di Mauro Scarpelli (pagg. 5-6), un'introduzione di Paolo Mei (pagg. 7-10), l'elenco dei partecipanti (pagg. 11-6), e delle "Note
biografiche" agli autori (pagg. 18-23).
Altri volumi del Premio "Città di Montepulciano", in ordine cronologico:
"1° premio letterario... per racconti fantastici"
questo
"I racconti fantastici di Montepulciano"
"38 racconti italiani (e non) di genere fantastico"
"Antologia italiana"
"Oltre" n. 10b/11/12/13
"Oltre" n. 15/16/17/18/19/20
"Oltre" n. 23/24
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