y38 racconti italiani (e non) di genere fantastico
ed. Donchisciotte, '91, 344 pagg., solamente in omaggio ai membri dell'associazione culturale "Il borghetto"
FANTASTICO
Antologia contenente i racconti vincitori delle 5° e 6° edizione del Premio "Città di Montepulciano", del '90 e del '91.
Nell'edizione del '90 c'era anche la categoria "giallo", di cui non tratterò.
Edizione '90.
Categoria "vincitori precedenti edizioni":
Vincitore, "Il lombrico dell'uomo rosso", di Cirano Andreini (pagg. 7-14), è la divertente storia di un treno che, imboccato un tunnel, non ne esce se non dopo un tempo spropositatamente più lungo del previsto.
Secondi:
-"In attesa che arrivi Fiorenza", di Renato Pestriniero (anche in "Futuro Europa" n. 9, ed. Perseo libri, '91; pagg. 15-33), è un bellissimo apologo
freudiano, in cui due fratelli hanno un torbido e, infine, omicida rapporto incestuoso, dovuto alla madre castrante e all'assenza del padre.
-"Inflazione indeterministica (o di quando salvai il mondo)", di Roberto Quaglia (anche in "Futuro Europa" n. 10, ed. Perseo libri, '92; pagg. 34-44), è
l'umoristica, e al contempo ironica, narrazione di un'avventura pseudo erotica e iper commerciale in un futuro impazzito, in continuo e vertiginoso
cambiamento.
Terzo, "Tirate sul poeta", di Dedi Baronchelli (pagg. 45-64), è un noioso racconto poliziesco che nulla ha a che vedere col fantastico.
Categoria "soci dell'Associazione Culturale "Il borghetto"":
Vincitore, "Pasticche di stelle", di Maurizio Busanelli (pagg. 65-9), è un buon
racconto di Sf che narra di una storia, cosa ormai difficile in questo campo, incentrata su di un'idea originale.
Secondo, "Le ali ripiegate", di Pina Mistretta (pagg. 70-75), è la soffusa storia di un padre di famiglia a cui, all'improvviso, spuntano delle ali.
Terzo, "Sintar", di Nicoletta Vallorani (anche in "Futuro Europa" n. 11, ed. Perseo libri, '92; pagg. 76-85), è un commovente racconto imperniato
su una droga che, in un futuro, viene somministrata indiscriminatamente ad emarginati, malati terminali ed handicappati.
Categoria racconti di "stranieri" scritti in italiano:
Vincitore, "Si chiama piccino" (Jmenoval se Kulisek, '84), di Ludmilla Freiovà (pagg. 86-92), è una narrazione molto più lenta di quelle a cui siamo abituati.
Vi si racconta di un esperimento, riuscito, su un organismo vivente alieno, e del figlio telepatico dello scienziato che lo attua.
Categoria "racconti brevi":
Vincitore,
"Volare", di Paolo Buiarelli (pagg. 134-6), è una storia surreale nella quale un uomo da assurdamente ascolto ad un suggerimento che lo è
altrettanto, e vive un'esperienza straordinaria.
Secondo, "La lezione", di Danilo Ramirez (pagg. 137-9), è un bellissimo apologo, mi sembra di poter dire, su quelle che sono le responsabilità degli
insegnanti, una riflessione sul fatto che ciò che si insegna rimanga, poi, per tutta la vita bagaglio culturale dei propri allievi.
Terzo, "La tarantola", di Marco F. De Santis (pagg. 140-3), è piuttosto strano, un incrocio fra il racconto storico e quello fantastico, dalla riuscita, a mio parere, non completa.
Categoria "racconti lunghi":
Vincitore, "Padrone del gioco", di Giuliano Rubechini (pagg. 144-56), è un buon racconto horror dal solido impianto narrativo e dai notevoli risvolti psicologici.
Secondo, "Storia di S.", di Gianlorenzo Barollo (pagg. 157-67), è l'umoristica storia di uomo che decide di diventare un soprammobile, e riesce ad attuare
questo suo incredibile proposito.
Terzo, "Roba da chiodi", di Luca Morelli (pagg. 168-82), è la divertente storia di una spassosa invasione di alieni-chiodi, della strenua difesa di due terrestri, che riesce, ma...
Solamente segnalato, poi, c'è "Ombra", di Alberto Muratori (pagg. 183-98), un ameno e nichilistico apologo sul'insulsaggine della vita.
I racconti della categoria "giallo", sono: "Ho un diavolo in corpo", di Francesco Tamagni, "Cominciò così questa tortura", di Enrico Rulli, e "Il colore del buio", di Annalisa Coppolaro.
Edizione '91.
Categoria "vincitori delle precedenti edizioni":
Vincitori: -"Scadron",
di Fabienne Brusca (pagg. 203-21), è, come "Codalunga" (vedi "I racconti fantastici di Montepulciano"), un racconto horror ambientato sulle autostrade; qui, in Brasile, si narra di uno squadrone della morte,
annientato dal voodo, che ritorna a terrorizzare ad anni di distanza.
-"Pietà per gli ultimi sauri", di Renato Pestriniero (pagg. 222-34), è un racconto dickiano in cui diverse realtà, diverse verità, si mischiano tra di loro, senza
possibilità alcuna di soluzione.
Al suo centro troviamo quello che è, sostanzialmente, il tema della narrativa del Pestriniero, il problema del libero arbitrio.
Secondo, "Quel giorno ad Arles", di Pierfrancesco Prosperi (tradotto in finlandese come "Kesäpäivä Arlesissa", "Portti" n. 1, '95; pagg. 235-9), è un molto ben riuscito racconto sui viaggi nel tempo, in cui si
immagina che un appassionato d'arte torni nel passato per consegnare a Van Gogh una somma di denaro, ma...
La trovata è abbastanza originale, anche se non nuovissima.
Terzo, "Soprappensiero", di Cirano Andreni (pagg. 240-4), è la breve storia di un ergastolano piuttosto particolare, il cui essere, come si professa, innocente, è tenuemente e fantasticamente sospeso nell'incertezza.
Categoria "soci dell'Associazione Culturale "Il borghetto"":
Vincitore, "La fanciulla di cera", di Pina Mistretta (pagg. 245-7), è la storia dell'infatuazione di un frate per una statua; gli scherzi della castità!
Secondo, "Il nodo", di Gian Paolo Panizza (pagg. 248-52), è un racconto su una crisi esistenziale di un prete, pieno di scene oniriche, ma privo di reali
elementi fantastici.
Terzi:
-"L'ultima tappa", di Maria Giovanna Perroni (pagg. 253-61), racconto piuttosto forte sull'eutanasia in un futuro prossimo.
-"Lo sparviero bianco", di Giovanna Puleo Rizzarelli (anche in "Oltre..." n. 3, anno 2°, associazione culturale "Il borghetto", '92; pagg. 262-3), è la narrazione, molto poetica, di un extraterrestre che viene sulla Terra, passibile di varie interpretazioni e
livelli di lettura.
Categoria racconti di "stranieri" scritti in italiano:
Vincitore, "Vite fantastiche", di Kate Singleton (pagg. 264-7), racconto di cui non riesco a cogliere lo spunto fantastico.
Secondo, "Il dente del tempo", di Maria Jansen (pagg. 268-73), un bellissimo racconto d'atmosfera, una storia d'amore e disperazione.
Categoria "racconti brevi":
Vincitore, "La donna che affittava un dito", di Ennio Cavalli (pagg. 274-7), è la divertente storia di una donna che affitta un proprio dito indice per i più
svariati lavori.
Secondo, "Le parole vere non sono belle, le parole belle non sono vere", di Fabrizio Torri (pagg. 278-9), è un apologo pieno d'ottimismo avente a protagonista una giovane handicappata.
Terzi:
-"Il prigioniero", di Stefano Gonella (pagg. 280-1), è una dissertazione filosofica sulla solitudine ed il senso della vita.
-"La statua", di Giuseppe Magnarapa (pagg. 282-6), un buon racconto horror in cui la suspance viene sapientemente creata fino alla catarsi finale.
Categoria "racconti lunghi":
Vincitore, "Oltre mezzanotte", di Pietro Savino (pagg. 287-96), una bellissima storia horror con rovesciamento finale, condotta davvero magistralmente.
Secondo, "Neanche i vecchi", di Duccio Colombo (pagg. 297-303), racconto pieno d'ironia, in cui la smania di risposte esistenziali dei giovani viene trasposta
allegoricamente.
Terzi:
-"Allucinazioni", di Alessandra Postal Degasperi (pagg. 304-14), è l'intensa storia del rapporto
empatico che si stabilisce tra un uomo e una donna raffiguarata in un quadro, che arriva fino alla comunicazione telepatica e a cambiamenti vistosi di
espressione di lei.
-"L'operazione", di Carmine Simeone (pagg. 315-21), una sorta di apologo sull'integrazione sociale, presa da un'angolazione satirica; un uomo con un brutto naso decide di farsi operare, perché: "...la sua epoca era inflessibile: abbasso i nasi brutti e strani, viva il dio Perfezione." (pag. 315). Ma, dopo che l'operazione lo ha liberato dalla sorta di complesso di Cyrano che lo attanagliava, si sente come svuotato; lui: "...non voleva appartenere all'uniforme idea..."; ma "Perché tutti l'avevano voluto così... così lui era diventato; come tutti erano." (pag. 321).
Quarti:
-"La donna che perdette la faccia", di Franco De Poli (pagg. 322-30), una storia di fantasmi con risvolti psicanalitici.
-"Berta Lali", di Ferruccio Masci (pagg. 331-40), un racconto di Sf tradizionale, ad indirizzo sociologico, con storia d'amore.
Nel volume è compreso anche il racconto "...e restammo a guardare le stelle...", di Mauro Scarpelli (anche, col titolo di "Betto, pittore maledetto", in "Futuro Europa" n. 3, ed. Perseo libri, '89, e in "A Lucca, mai!"; pagg. 341-4), non partecipante al concorso, che abbiamo commentato in "A Lucca, mai!".
Il volume è introdotto da una "Premessa" di Mauro Scarpelli (pag. 3) e da un "Impressioni di un membro della giuria", di Sabrina Pirri (pag. 5).
Altri volumi del Premio "Città di Montepulciano", in ordine cronologico:
"1° premio letterario... per racconti fantastici"
"2° premio letterario... per racconti fantastici"
"I racconti fantastici di Montepulciano"
questo
"Antologia italiana"
"Oltre" n. 10b/11/12/13
"Oltre" n. 15/16/17/18/19/20
"Oltre" n. 23/24
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