Fantasia eroica italiana
"Diesel extra" n. 4, '93, 110 pagg., 7.000 £ (3,62 €)
HEROIC FANTASY
Diesel Extra è un'ottima iniziativa dell'attivissimo Alberto Henriet di Sarre (Aosta).
Questo quarto volume è dedicato, appunto, all'Heroic fantasy italiana, ed è ottimamente introdotta niente meno che dal de Turris, "Fantasia eroica italiana" (pagg. 7-9).
Il quale, però, stranamente, si dimentica di menzionare le tre antologie della Fanucci e quel "Le armi e gli amori" di cui abbiamo parlato.
Buoni i testi, tutti tranne quello dei fratelli Forte, come vedremo.
-"E da lontano giunse un rumore di tuono", di Donato Altomare (pagg. 13-32); "...storia di alcuni anni fa rivista per questa occasione..." (Gianfranco de Turris, pag. 8), fa parte dell'ormai celebre ciclo dell'Artiglio. Qui l'eroe salva un regno da conquista e distruzione certa da parte di un esercito indistruttibile, creato con la magia: "...un siero magico (che) fa crescere a dismisura la pelle rendendola dura coma la roccia e praticamente invulnerabile a qualsiasi tipo di arma." (pag. 16); migliaia
di guerrieri vengono rapiti e sottoposti al trattamento.
L'artiglio intraprende una quest che lo porterà a trovare "Il liquido del risveglio", unico antidoto a quella magia.
Per far ciò deve affrontare un terribile mostro: "Aveva il corpo cilindrico come quello di un verme ed era interamente ricoperto da lunghi puntuti aculei frammisti a peluria setosa.... aveva un muso piatto senza occhi e una bocca fornita di numerose mandibole che muoveva freneticamente producendo un ticchettio snervante." (pag. 21).
-"I diamanti di Kandia", di Fabio D'Andrea (pagg. 34-50): "...risente... molto degli scenari dei "roleplaying" fantastici..." (de Turris, pag. 5).
In un Secondary World tipico, una carovana di un ricco mercante sparisce; per ritrovarla risulta molto utile un'arma magica, Krishdar.
Si verrà a sapere che a farla sparire era stata una strega, che abbisognava di una spezia per i suoi incantesimi che la mantengono costantemente giovane; il:
"...suo corpo mantenuto giovane nei secoli dalla morte di chissà quante vittime." (pag. 49).
Vi è un esempio di uno degli stilemi del fantasy tra i più usati; quello del potere delle parole magiche: ""Krishdar! gridò e la lama esplose di fiamme
accecanti e sembrò guizzare viva nelle sua mani.... la parola di magia capace di porre fine a quel prodigio: "Shanti"." (pag. 42).
-"Due cuori nel crepuscolo", di Franco e Silvia Forte (anche in "Dimensione cosmica" n. 12, ed. Solfanelli, '87, come del solo Franco; pagg. 52-65); noiosissima narrazione del Ragnarock; duelli e poi ancora duelli; nient'altro.
-"Pelle di serpente", di Grazia Lipos (pagg. 67-91); stupendo, è la narrazione della vendetta di un popolo di: "...stregoni... immortali... figli dell'oscurità..." (pag. 77), contro quello che l'aveva sottomesso e quasi
del tutto distrutto.
Vi sono anche alcune scene di erotismo di un certo pregio. Il de Turris, nell'introduzione, ne dice: "...riesce a visualizzare perfettamente un tempo ed un luogo "diversi" dove è perfettamente e credibilmente inserito un culto tra il fisico e lo spirituale." (pag. 9).
-"Quel drago!", di Errico Passaro (pagg. 92-3); tutto tenuto su di un tono divertente, umoristico; un cavaliere parte per una quest sui generis; deve
trovare: "...una squama del drago di Callamenant." (pag. 92), ingrediente indispensabile per una pozione afrodisiaca per il suo signore che ha... qualche problema (sic), con la signora.
Il finale è il tipico di rovesciamento.
-"Imylde la bella", di Miriam Poloniato (anche in "Sf...ere" n. 37, '85; pagg. 95-105); chi ha già letto qualcosa della Poloniato sa quanto sia brava, e
questo racconto non lo smentisce.
Veramente eccellente, racconta di una donna malvagia che irretisce gli uomini per poi ucciderli o trasformarli in zombi non appena se ne stanca.
E non solo; ella pratica sacrifici umani di giovani bambine. Ma l'eroe la distruggerà col suo pugnale con il quale era stato ritrovato, abbandonato, da bambino.
Il de Turris dice che, come in altre opere della Poloniato, anche qui si racconta di: "...vicende di donne la cui femminilità è duplice, positiva e negativa,
chiara e oscura, creatrice e distruttrice." (pag. 9).
Veramente buona, dunque, questa antologia amatoriale anche di buona confezione grafica e ben illustrata dal Gordini, di cui è anche la copertina a colori con
sovracopertina plastificata.
Originariamente in "Alpha Aleph extra" n. 3, settembre '93
Per l'heroic fantasy italiana, vedi le antologie della Fanucci:
"Spade e incantesimi"
"Magie e stregoni"
"Eroi e sortilegi"
"Daghe e malie"
quelle dell' Akropolis:
"Le spade di Ausonia"
"I guerrieri di Ausonia"
e "Le armi e gli amori"
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