Le ali della fantasia/4
"Thule" n. 6, ed. Solfanelli, '85, 243 pagg., 12.000 £; prezzo remainders: 20,33 €; © by Marino Solfanelli Editore
FANTASY
Eccoci dunque all'antologia che raccoglie i migliori dieci racconti del premio di narrativa fantastica "J.R.R. Tolkien" '83; 93 i partecipanti, con 117 racconti.
Vince "La piaga di Anfortas", di Anna Rinonapoli (pagg. 17-42), con la seguente motivazione data dalla giuria, composta, quell'anno, da Gianfranco de Turris, Franco Cardini, Giuseppe Lippi, Giuseppe Pederiali e Alex Voglino: "Per la partecipe rivisitazione di un Medio Evo italico, fantastico e reale, guerriero e mistico, con tutte le sue luci e le suo ombre.".
Vi si narra di un demone e di una vera identità svelata; tutto confluisce in un lieto fine, il demone sconfitto e una giusta dinastia reinsediata.
Secondo classificato: "L'oracolo delle colline", di Riccardo Leveghi (tradotto in francese, "Antares" n. 18, '85, tr. Jean-Pierre Moumon; pagg. 43-70), con la seguente motivazione: "Per aver saputo creare con
potente immaginazione una vicenda lovecraftiana calata nei problemi politici, religiosi e militari della storia contemporanea."
Narra di semidei e mutazioni, di una Macchina-Dio che vaticina da una caverna su di una collina, lasciando intravedere la presenza, oltre al nostro livello di realtà,
di altri, più potenti e più vicini alla divinità.
Terzo è giunto "Quando la nube si chiuse", di Lorenzo Iacobellis (pagg. 71-88), con la seguente motivazione:
"Per la sfida alla logica e alla razionalità contenuta in una vicenda ai limiti del possibile."
Racconta di un mutamento che travolge l'intera vita della Terra: "...fenomeni anomali che avevano sconvolto il mondo della materia inanimata.... Poi, nel ribollire dei cambiamenti era stato toccato anche l'uomo.". Una enorme
nube avvolge il pianeta, una nube che è: "...un'unica creatura dotata di una sua peculiare forma di vita, così immensa da avvolgere l'intero pianeta."
Le memorie e le vite di persone diverse cominciano ad intrecciarsi fino a che: "...ciascuno di noi... entrerà a far parte di un unico organismo collettivo, psichico e forse anche organico."
Seguono, in ordine alfabetico, i sette racconti segnalati.
Si inizia con "Vento nero", di Laura Agostini (pagg. 89-114), una vera e propria fiaba con tanto di happy end.
ll Male è personificato dal vento nero, che si solleva a colpire tutto di polvere nera: "Quando la prepotenza e l'assurda crudeltà di re Sargum e dei suoi baroni
raggiungessero il culmine..." mentre il Bene dai Lheslin, creature semidivine protettrice della natura che tentano di fare un controincantesimo contro quello del vento nero, e di riportare la natura al suo splendore.
Innumerevoli prove dovranno superare per averne ragione, e la frase che sconfigge il vento nero è pronunciata da un uomo: "So che stai per uccidermi... ma non esisti!", poi spiegata da lui stesso "...il male non esiste... a volte
è davanti a noi, agisce, fa un sacco di guai ma... beh, in sè e per sè non esiste, è solo... una pazzia, ecco!"
Segue "Il miraggio di Anfortas", di Claudio Asciuti (pagg. 115-34), che narra di una quest che si svolge ai nostri tempi, di un luogo mitico, che è un vero e proprio: "...viaggio iniziatico... il cui fine ultimo, Zalmoxis, era l'immortalità."
Cè poi "Una farfalla nel cassetto", di Massimo Ballabio (pagg. 135-48), che narra di un tempo metastorico in cui un re ha due eredi, Assiar e Nambir, e in
cui si scopre che: "...la vita è il sogno, il sogno è la vita. Il mondo onirico non è solo uno stato immaginativo ma un universo reale, fisico, raggiungibile."
Assiar e i suoi adepti: "...cominciano a sviluppare tecniche particolari. Le loro notti da otto ore passano a dieci, dodici. In breve qualcuno riuscì a dormire per lunghi periodi. Un'ora di veglia per venti di sonno. Un giorno Assiar stesso sparì senza che nessuno sapesse dire dove fosse andato. Alcuni discepoli fecero lo stesso. Si pensò avessero scoperto il segreto del sonno eterno."
Invece Nambir e i suoi discepoli pensarono: "Accetando il presupposto, si disse, perchè non tentare d'imporre i sogni della notte al mondo quotidiano?"
Da questa seconda corrente vennero disgrazie e distruzione, fino a che furono completi padroni della Terra.
"Amurak, Amurak", di Matteo Donato Gallucci (pagg. 149-71), narra di un guerriero, Amurak, appunto, e di un dio, Adok; il primo uccide il figlio del secondo, e
per questo lui viene esiliato e i suoi genitori uccisi; ma Amurak torna al villaggio, e dopo aver salvato la vita al dio invece di vendicarsi, mette su casa con una di una razza diversa, fino ad allora sempre in lotta con la sua.
Troviamo poi "Luna di marzo", di Grazia Lipos (pagg. 173-87), che narra di un combattimento fra un guerriero addestrato appositamente per tre anni e un serpente marino.
"La cacciatrice", di Lucia P. Elpi (pagg. 189-209), racconta, invece, di un rapimento operato dagli Albi, uno dei popoli della Terra di Mezzo, e del conseguente inseguimento da parte dell'innamorata del rapito.
In ultimo troviamo "La nave di pietra", di Renato Pestriniero (pagg. 211-36), che narra di una antica moneta che ha il potere di mandare in altri piani di
realtà.
Complessivamente, dunque, dieci racconti tutti di ottima fattura, sia stilisticamente che contenutisticamente; il tutto è ottimamente introdotto da una "Conversazione sul Fantastico italiano" fra Claudio De Nardi e Gianfranco de Turris.
Originariamente in "Algenib notizie" n. 16, ottobre '91
Saggi generici sul "Premio Tolkien":
"Premio Tolkien e dintorni", di Giancarlo Pellegrin, "Dimensione cosmica" n. 5, ed. Solfanelli,
'85, pag. 32, da "Il mercatino", Trieste, 29/6-12/7/'85
"I ragazzi di fine secolo scrivono fantastico", di Oreste Del Buono, "Corriere della sera" del 4/6/'86
Gli altri volumi del Premio "Tolkien", in ordine cronologico:
"Le ali della fantasia"
"Le ali della fantasia/2"
"Le ali della fantasia/3"
"Le armi e gli amori"
questo
"Le ali della fantasia/5"
"Il nido di là dell'ombra"
"Le ali della fantasia/6"
"Immaginaria/1"
"Le ali della fantasia/7"
"Immaginaria/2"
"L'altro volto della luna"
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